UN CIELO DI PLASTICA
Il cielo è blu,
Ma non sa tacere,
Io non penso più:
Non voglio più ascoltare, né più vedere.
Il cielo ha un padrone,
Un sole nero di terra,
Un arcobaleno e un tifone
Per strapparti un sorriso e parlarti di guerra.
Il cielo ha comprato
Il bel tempo di maggio,
E tu, che hai creduto al miraggio,
Ora sei pronto al valore, alla morte e al coraggio.
Ma il cielo era solo
Un poster di plastica
E, mentre sei in volo, guardando le nubi
Ti accorgi del nero di un cielo che mastica
I sogni e i bisogni,
Con cui ti ha comprato,
E, mentre stai per cadere, ritorni a vedere
E a sentire discorsi che sanno di svastica.
Ora il cannone
Si fa chiamare giustizia,
Ora il padrone
È quel cielo ormai nero di croce e delizia.
Ora la pace, dicono,
È fatta di guerra:
Devi tacere se hai voce, annuire
E morire se hai vita, sepolto se hai terra.
È per la tua sicurezza
Che il cielo ha il monopolio
Di ogni ragione e certezza
E di una guerra che puzza di soldi e petrolio.
Ma il cielo era solo
Un poster di plastica
E, mentre sei in volo, guardando le nubi
Ti accorgi del nero di un cielo che mastica
I sogni e i bisogni,
Con cui ti ha comprato,
E, mentre stai per cadere, ritorni a vedere
E a sentire discorsi che sanno di svastica.
Il cielo ora è nero
E non vuole capire
Che nel mondo vero
La gente non vuole sparare e morire,
Ma il cielo è denaro
Ed ha firmato cambiali:
Il mercato ringrazia
E la mia voce è coperta da applausi industriali.
Dal cielo piovono bombe,
Come stelle cadenti,
Pagheremo a tutti le tombe,
Come siamo gentili, generosi e potenti.